Non ho mai viaggiato molto a Pasqua. Solitamente, vuoi per gli impegni scolastici o per il desiderio di stare coi parenti (o di risparmiare per i grandi viaggi estivi!), ho sempre trascorso le festività a Parma, ingozzandomi di tortelli d'erbetta e di tanto, troppo prosciutto. Anche quest'anno non lascerò l'Italia (anzi, stavolta non lascerò nemmeno Vicenza), perciò oggi ho deciso di sedermi qui e ricordare le primavere più fortunate in cui sono riuscita a scappare altrove.
All'età di otto o nove anni, in compagnia dei miei genitori, zii e di mio cugino Simone, sono saltata su quello che all'epoca mi era parso un aereo gigantesco, diretto alle isole Bahamas, e ho passato le successive dieci o undici ore a guardare Alla Ricerca di Nemo. Per tre volte. Di fila. Sì, io e mio cugino ancora lo descriviamo come l'highlight dell'intero viaggio. Non ricordo moltissimo di quella settimana, ma alcune cose mi sono rimaste impresse: come la spiaggia bianchissima e il mare blu, popolato di migliaia di pesci colorati (che, indovinate un po', mi ricordavano Nemo), la tranquillità del villaggio in cui eravamo e le strade deserte che lo circondavano. Ricordo anche le passeggiate, i giri in canoa con mio papà e come mi sembrasse di pagaiare meglio di una campionessa olimpica; le pinne troppo grandi per i miei piedini da bimba e una casetta sulla spiaggia che pareva abbandonata e in cui i grandi avevo deciso di aprire una gelateria. La mia mente è convinta di aver visto anche un delfino, in lontananza nell'oceano, ma non saprei dire se sia successo davvero o se me lo sono soltanto sognata. Dovrei indagare. Ah, ricordo anche il ristorante, ma la mia memoria litiga nello stabilire se il cibo mi piacesse tutto o mi facesse tutto schifo. Ad ogni modo, ho amato così tanto quel viaggio che l'anno successivo ho pianto quando i miei genitori si sono rifiutati di riportarmici.
L'anno seguente, invece, siamo andati in Kenya. Paradossalmente, nonostante fossi più grande, ho ancor meno ricordi di quanti non ne abbia sulle Bahamas, ma la cosa non mi stupisce, visto che stavo male e ho dormito la maggior parte del tempo. Eravamo in uno splendido villaggio a Malindi e dormivamo in un bungalow circondato dai fiori. Il momento più bello del viaggio è stato quando alcuni ragazzi del posto ci hanno accompagnato lungo l'oceano, mostrandoci stelle marine e strani animaletti locali. C'era anche un coso disgustoso (non saprei come altro definirlo) che loro chiamavano "stronzo di mare". Non ho intenzione di indagare e scoprire cosa sia davvero, perché mi fa davvero troppo schifo. Scusa animaletto, so che anche tu hai un'anima e sono sicura che troverai qualcuno che ti ami per ciò che sei ♥
Negli anni successivi non credo di aver viaggiato molto nel periodo pasquale, finché, in seconda liceo, non ho avuto l'ideona di proporre ai miei genitori di andare a New York. Non ricordo esattamente il motivo, dato che c'eravamo già stati poco tempo prima, ma non è stata una grande trovata. Perché? Ve lo dico subito: faceva un freddo c-a-n-e. Vento, pioggia e, in generale, freddo. Tanto freddo. Molto, molto freddo. Freddo freddissimo. Soprattutto quando abbiamo deciso di andare a Ellis Island e alla Statua della Libertà. Brrr! Lamentele a parte, New York è sempre stupenda, con qualsiasi clima e temperatura. In quei giorni, inoltre, siamo riusciti a noleggiare una macchina per andare fino in Pennsylvania a trovare degli amici di mia mamma (che ci hanno fatto le lasagne, con immensa gioia del mio stomaco stanco di hamburger e patatine fritte) e, nel tornare, ci siamo fermati a Washington e ad Atlantic City. Qui il clima era ben più piacevole e la giornata a DC è stata davvero bellissima. Ricordo che andavo in giro isterica dicendo menate come "Sto camminando sull'erba presidenziale. Oh, guarda, un lampione presidenziale! E ora sto mangiando un hot dog presidenziale, seduta su una sedia presidenziale, in un ristorante presidenziale, spiando dei passanti sicuramente presidenziali. Noo! La sede dell'FBI!" Ecco sì, non credo di essere stata di gran compagnia quel giorno, esaltata com'ero. Magari era un segno che quattro anni più tardi sarei finita a studiare scienze politiche, eh?
Bene ciurma, vi lascio a godervi vacanze (chi le ha, agli altri va il mio sostegno morale). Colgo l'occasione di questo post per augurare a tutti una le buona Pasqua! Mangiate tanto e rubate le uova ai bambini, mi raccomando!
No, scherzo, non fatelo. Sarebbe cattivo.
L'anno seguente, invece, siamo andati in Kenya. Paradossalmente, nonostante fossi più grande, ho ancor meno ricordi di quanti non ne abbia sulle Bahamas, ma la cosa non mi stupisce, visto che stavo male e ho dormito la maggior parte del tempo. Eravamo in uno splendido villaggio a Malindi e dormivamo in un bungalow circondato dai fiori. Il momento più bello del viaggio è stato quando alcuni ragazzi del posto ci hanno accompagnato lungo l'oceano, mostrandoci stelle marine e strani animaletti locali. C'era anche un coso disgustoso (non saprei come altro definirlo) che loro chiamavano "stronzo di mare". Non ho intenzione di indagare e scoprire cosa sia davvero, perché mi fa davvero troppo schifo. Scusa animaletto, so che anche tu hai un'anima e sono sicura che troverai qualcuno che ti ami per ciò che sei ♥
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Ecco, quella cosa è uno stronzo di mare. Beew! |
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No ma parliamone: quanto sono belle le foto in analogico? |
No, scherzo, non fatelo. Sarebbe cattivo.